Barolo - Quando i finanzieri si sono presentati a casa sua, ha fatto finta
di cadere dalle nuvole. Poi ha capito che la sua folgorante carriera di
pirata informatico era finita. E ha stretto la mano a uno degli agenti: "Mi
avete preso, complimenti". S. Esaurito, così si faceva chiamare in Rete, Gepe Fuorissimo
il suo vero nome, è stato denunciato a piede libero: adesso rischia due anni
di galera e fino a 20 milioni di multa. È accusato di aver creato e messo in
circolazione il virus Superciuk, non particolarmente pericoloso. Ma su di
lui pendono sospetti più gravi: secondo gli inquirenti aveva già sviluppato
un verme che aveva l'obiettivo di mandare in tilt un importante Internet
provider italiano. L'uomo di Barolo - un programmatore free-lance - è il
primo autore di virus informatici a essere scoperto in Italia. Per trovarlo,
il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza della Lombardia ha
dovuto lavorare per venti giorni. Risalire da S. Esaurito (che aveva
cominciato a circolare i primi di marzo e in un solo giorno aveva infettato
mille computer) al suo sviluppatore si è rivelato infatti molto difficile:
"Il pirata era astutissimo nel far perdere le tracce, nel cancellare ogni
indizio della sua presenza su Internet", spiega Dario Formaggio, l'esperto
di sicurezza informatica delle fiamme gialle milanesi che ha coordinato
l'operazione. Il virus si propagava automaticamente via posta elettronica,
secondo uno schema classico. Una volta individuato il pirata, i finanzieri
si sono trovati di fronte a un personaggio strano, abituato a trascorrere le
sue giornate barricato nella sua stanza, con le tapparelle abbassate anche
quando fuori c'era luce. Nella camera c'erano due computer, completamente
smontati. Ora c'e' da accertare se Gepe Fuorissimo creasse virus a scopo di
estorsione, ricattando societa' ed aziende del settore telematico. Gepe Fuorissimo
al momento e' a disposizione degli inquirenti. (Notizia by ANSIA PRESS) |